Il prossimo Gran Consiglio ticinese sarà probabilmente più frammentato di quello in carica, ma i suoi equilibri non cambieranno. La Lega che nel 2015 era arrivata ad avere 22 deputati, probabilmente perderà uno-due rappresentanti scendendo a 16-17. Andranno a vantaggio, altrettanto probabilmente, dell'alleato UDC. Il PS è dato in flessione e dovrebbe vedere il suo gruppo parlamentare ridursi da 13 a 12 membri. Ad approfittarne dovrebbero essere i partiti minori, quelli già presenti, ma anche Avanti con Ticino&Lavoro e i Verdi liberali che dovrebbero fare la loro entrata nell'aula di Palazzo delle Orsoline.
La notizia potrebbe pertanto diventare la sostanziale tenuta (in termini sia di percentuali sia di seggi) di tre partiti che erano dati in perdita di velocità: il PLR che si conferma prima forza politica del Legislativo, il Centro che dopo 16 anni potrebbe tornare ad avere il secondo gruppo più numeroso (magari a pari merito con la Lega) e i Verdi che sembrano in grado di confermare i loro 6 deputati (ma il sesto non sarebbe solidissimo).
La seconda proiezione RSI, elaborata da Ad Hoc Informatica Sagl, indica che, per quanto riguarda il rinnovo del Gran Consiglio, l'entrata nel vivo della campagna ha cambiato poco. Non ha acceso la passione per la politica, non ha determinato sconvolgimenti negli orientamenti dell'elettorato rispetto a quanto emerso a inizio febbraio e non ha aumentato la presa dei partiti sui cittadini ticinesi.
Nell'ultimo mese le tendenze si sono, almeno in parte, chiarite e il margine di errore si è ridotto. Fatti salvi stravolgimenti che potrebbero ribaltare tutta la situazione nei prossimi 15 giorni (circa 200'000 ticinesi hanno ancora le schede a casa), il prossimo sarà un Parlamento in cui sinistra, destra e centro avranno lo stesso numero di seggi attuali.
I seggi meno facilmente attribuibili sono quelli dei cosiddetti partiti minori. Complessivamente avanzeranno e dovrebbero avere 8-9 eletti. La conferma della presenza dell'MPS, del PC e di Più Donne appare indubbia. Inoltre è probabile che nel prossimo Parlamento ci saranno anche Avanti con Ticino&Lavoro e i Verdi liberali. Difficilissimo però stabilire quanti deputati potrebbero avere. Dopo l'attribuzione del primo seggio, la lotta si giocherà sui resti, in una lotta in cui a contare sono i singoli preferenziali. Impossibile quindi fare proiezioni.
Il 3 aprile, al momento della proclamazione dei risultati, sarà anche interessante verificare se, come appare dalle intenzioni espresse durante il sondaggio RSI, oltre un quinto dei cittadini ticinesi che voteranno (lo farà di certo qualcosa meno del 60% degli aventi diritti) farà ricorso alla scheda senza intestazione per scegliere i membri del Gran Consiglio. Sarebbe una proporzione senza precedenti nella storia delle elezioni cantonali e potrebbe dare ulteriore slancio alla richiesta di cambiare metodo elettorale a favore di un sistema che premi maggiormente le persone.
Il sondaggio RSI
Il sondaggio per l'elaborazione della seconda proiezione in vista delle elezioni cantonali ticinesi del 2 aprile 2023 si è svolto tra l'8 febbraio e il 17 marzo. È stato considerato un campione di 3'046 intervistati, 1'706 quelli che hanno soddisfatto i criteri per la proiezione. Il 41% ha dichiarato che non sa se andrà a votare o ha già deciso di non farlo. Il 20 andrà a votare ma non ha deciso cosa (tutti i dettagli sul funzionamento del sondaggio RSI e delle proiezioni cliccando qui).
Elezioni ticinesi: sondaggio GC
SEIDISERA 20.03.2023, 18:33
Elezioni cantonali ticinesi, la seconda proiezione RSI
Telegiornale 20.03.2023, 20:00