Insegnare la lingua italiana ai migranti gratis. Senza classi. Senza voti. Senza burocrazie. Questo è il metodo promosso dalla scuola Penny Wirton che si sta applicando da un anno con successo al Liceo 1 di Lugano. Giovani volontari che insegnano ad altri giovani. E' questa la svolta e allo stesso tempo la sfida.
Coordinatrice del progetto è la professoressa Michela Maiocchi. "All'inizio della sua prima lezione - ricorda - due giovani migranti la salutarono in inglese". Dopo averli affidati a due studentesse però, la sorpresa. "I ragazzi conoscevano l'italiano, ma osavano parlarlo unicamente con i loro coetanei", racconta.
"E questo - aggiunge - contribuisce a rendere i giovani insegnati veri protagonisti del progetto, perché non solo forniscono nozioni, ma sono anche di sostegno nel poter risolvere i problemi che possono nascere in alcune situazioni".
"La finalità è doppia. Integrare i giovani migranti. Ed educare i nostri studenti a quella che sarà la società del futuro, sempre più multietnica", spiega la direttrice dell’Istituto scolsatico Valeria Doratiotto Prinsi.
Sono una settantina gli studenti che a turno incontrano una quindicina di migranti non accompagnati che abitano nei foyer della Croce Rossa di Castione e Paradiso. Dopo il primo anno di attività i ragazzi hanno messo in luce il fatto che questa collaborazione li ha portati a creare dei legami che si trasformano in vera amicizia.
Inoltre, in un questionario sul progetto svolto, hanno sottolineato l'importanza della reciprocità. Oltre a insegnare ed essere protagonisti dell'attività, imparano molte cose. "Cadono molte delle nostre barriere", spiega ancora la professoressa Maiocchi. "I nostri ragazzi in questo sono eccezionali".
La prossima settimana comincerà un progetto simile per la matematica, ma questa volta i protagonisti saranno degli studenti del Liceo 2 di Savosa, che ogni venerdì pomeriggio faranno lezioni nei foyer per migranti minorenni non accompagnati di Paradiso.
CSI/Nad