La ristrutturazione del Liceo cantonale di Bellinzona torna sui banchi del Consiglio di Stato. A sei mesi dall'inizio dei lavori e dal trasloco degli 800 allievi nella struttura provvisoria, ci sono ancora preoccupazioni e nodi da sciogliere.
Dopo il via libera del Gran Consiglio al maxi-cantiere - costo totale, 43 milioni di franchi - il dossier è passato nelle mani della Sezione della logistica e sul terreno già si vedono i primi segni dei lavori in arrivo.
È lontano da qui però che emergono i problemi. I container e le aule prefabbricate che compongono la sede provvisoria infatti non garantirebbero il necessario isolamento acustico. Un problema non da poco, emerso solo di recente e che andrebbe corretto in qualche modo, perché in quelle stanze alunni e docenti ci rimarranno per tre anni.
Senza dimenticare poi che il cantiere è politicamente delicato. Lo scorso autunno, oltre 500 allievi avevano firmato una petizione contro la prima versione del progetto, chiedendo di rendere più spaziosa e più vivibile la soluzione provvisoria. L’appello era stato raccolto da Governo e Parlamento che avevano rimpolpato il credito con un milione di franchi in più.
Bocche cucite oggi a Palazzo delle Orsoline, dove il Consiglio di Stato si è occupato della questione e avrebbe deciso - non senza qualche discussione - di andare avanti con quanto pianificato finora. Nonostante i problemi di insonorizzazione, la speranza è di non accumulare ritardi tali da rimandare trasloco e ristrutturazione. Tanto più che sempre secondo nostre informazioni, i container in questione arriverebbero... dalla Russia.