Uomo di 43 anni, che solo nel 20% ha figli a carico e che, i tre quarti delle volte, rimane nell'elenco per più di 3 anni: è l'identikit tipo dell'assicurato di cassa malati ticinese sospeso per il mancato pagamento dei premi e quindi a beneficio solo delle prestazioni mediche di urgenza. A tracciarlo è uno studio della SUPSI su mandato dello IAS, l'Istituto delle assicurazioni sociali, presentato giovedì.
In conferenza stampa il docente SUPSI Spartaco Greppi, il consigliere di Stato Paolo Beltraminelli e il direttore dello IAS Carlo Marazza
Nel periodo fra il 2012 e il 2015 i morosi sono stati 25’334. La sospensione delle prestazioni o anche solo la minaccia di una tale misura spinge un terzo degli interessati a mettersi in regola. La lista nera redatta dopo le verifiche con i comuni, che permette di differenziare chi potrebbe pagare da chi non può, è comunque andata estendendosi negli anni. Comprendeva 881 nomi nel 2013, 1'655 nel 2014, 2'605 nel 2015 e 3'548 nel 2016. Il tasso di uscita annuo è di circa il 20%, ma gli ingressi aumentano.
Le misure adottate hanno ridotto il rischio di insolvenza, ma si potrebbe ancora agire, per esempio per i neo maggiorenni che si ritrovano con un debito pregresso imputabile ai genitori.
pon