La stagione invernale 2014-2015 verrà ricordata come particolarmente pesante per l'epidemia influenzale che ha interessato tutta l'Europa. Il picco massimo è stato raggiunto verso Natale, ma ancora oggi negli studi medici e nei pronto soccorso si lavora a pieno regime. Secondo le statistiche dell'Ufficio federale della sanità pubblica, ogni 100'000 abitanti la scorsa settimana 404 si sono recati dal medico perché colpiti dal virus. Il dato nazionale è in calo del 10% rispetto a sette giorni prima, ma resta ampiamente superiore alla soglia epidemica fissata a 70 consultazioni. Il Ticino e i Grigioni, con 741 casi, sono i cantoni più colpiti.
A parte il caso clamoroso e drammatico della bimba di 10 anni morta in Bregaglia, anche quest'anno si conferma che la popolazione più a rischio è quella anziana. Il medico cantonale Giorgio Merlani, ai microfoni delle Cronache della Svizera italiana, ha detto che "quest'anno la vaccinazione non ha lo stesso tasso di protezione a cui siamo abituati".
Il risultato è un impatto più forte e un aumento del numero di casi. "Chi lavora da tempo in ospedali o studi medici non ricorda di aver mai visto così tanti ricoveri. Non abbiamo numeri precisi per fare dei confronti statistici, ma siamo su livelli molto alti con complicazioni dovute all'influenza, come polmoniti", conclude Merlani.
Red. MM/CSI