Lite con taglierino a Lugano, condannato l’autore

Oggi (giovedì) a Lugano si è svolto il processo nei confronti di un 33enne residente nel Luganese che il 15 maggio dell'anno scorso, ubriaco e dopo un diverbio, ferì con un'arma da taglio un 35enne italiano residente anche lui nella regione. I fatti sono avvenuti in centro città, in piazza Dante.

L’uomo è stato condannato a 3 anni e 9 mesi per tentato omicidio intenzionale e sconterà la sua pena in una struttura psichiatrica chiusa. È stato ritenuto colpevole anche di aver minacciato - tentando perfino di sfilare la pistola a uno di loro - alcuni agenti di polizia, come pure di danneggiamento per aver imbrattato con un pennarello un edificio religioso, dopo aver cercato di rubare dalla cassetta delle offerte.

Durante il processo è emerso come il litigio sia avvenuto per futili motivi: l’imputato era ubriaco, pesantemente ubriaco, e ha estratto un taglierino. Una persona si è messa in mezzo, tentando di separare i contendenti, ma poco dopo si è ritrovata per terra, sanguinante, ferita da un'arma da taglio.

"Lei sostiene che è sempre stato l'alcol a renderla violento - ha detto il giudice Amos Pagnamenta giustificando la sentenza - ma pur sapendo l'effetto che l'alcol ha su di lei ha continuato ad andare in giro armato di coltello".

La Procura aveva chiesto quattro anni di detenzione sospesi in favore di un trattamento stazionario in una struttura specifica per dipendenze e problemi psichici, mentre la difesa aveva chiesto una sensibile riduzione della pena da scontare sotto forma di trattamento ambulatoriale.