Il Tribunale federale ha respinto l’ultimo ricorso del giornalista indipendente Matteo Cheda contro l’esito della votazione referendaria del 2012, quando la popolazione ticinese avallò il credito di progettazione definitiva da 2,5 milioni di franchi a carico del cantone per le opere del semisvincolo a Bellinzona. La sentenza dell’Alta Corte è stata emanata lo scorso 10 giugno e comunicata ai media oggi, mercoledì, dalla Cancelleria di Bellinzona.
Secondo Cheda il risultato (pochi voti a favore del "sì") era stato alterato dal contributo finanziario – che la legge non consentirebbe – di alcuni comuni alla campagna del comitato favorevole. Venuto a conoscenza di parte dei finanziamenti incriminati prima della chiamata alle urne – spiegano i giudici di Mon Repos confermando la sentenza emessa a suo tempo dal Tribunale cantonale amministrativo- il giornalista avrebbe però dovuto ricorrere subito e non a votazione effettuata.
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