Un ticinese sulla quarantina è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio. I fatti – si è appreso lunedì – sono avvenuti il 14 marzo, nella palazzina del Luganese in cui abita la vittima. Si tratta della ex compagna.
Proprio il giorno prima lei gli aveva ribadito che tra loro era finita, e che nel frattempo aveva avviato un’altra relazione. L’uomo andò a casa sua per chiederle spiegazioni. Ma la discussione degenerò nel giro di poco. La ex amica si mise a urlare, e a quel punto lui le afferrò il collo con una mano. La presa non fu di poco conto, se si pensa che l’esame della TAC, disposto dagli inquirenti, ha evidenziato la rottura dell’osso ioide.
Tentato omicidio, come detto, il reato ipotizzato dal procuratore Nicola Respini, che ha ora chiesto di prorogare fino alla metà di maggio la carcerazione preventiva. L’imputato nega di avere mai avuto l’intenzione di fare del male alla donna. “Volevo solo calmarla” – ha dichiarato a verbale.
Violenza domestica nel luganese
Il Quotidiano 01.04.2019, 21:00