La cultura indipendente e l’autogestione sono due concetti che possono andare a braccetto, ma possono anche essere fonte di divisioni. Ne parliamo perché il clima a Lugano si è fatto di nuovo piuttosto teso dopo l’azione del Molino dello scorso 25 dicembre al Le Cap di Capo San Martino.
Le reazioni nella politica luganese non sono mancate e in questi giorni prima il sindaco Michele Foletti e poi la capodicastero sicurezza Karin Valenzano Rossi, e ancora oggi i due vicepresidenti del PLR di Lugano, hanno tutti espresso la propria disapprovazione nei confronti dell’occupazione. Sempre il sindaco Foletti, in un’intervista al Corriere del Ticino, ha poi però pure aggiunto che l’azione del Molino potrebbe incrinare i rapporti anche con le altre realtà che, in questi ultimi tempi, si sono impegnate a promuovere quella che viene definita “cultura indipendente”.
Abbiamo incontrato oggi i rappresentanti di Lugano Crea, Monique Von Allmen ed Edo Carrasco, e Noah Sartori di Idra, associazione promotrice della Straordinaria. E la domanda che abbiamo posto è la seguente: l’esperienza della Tour Vagabonde - che tra l’altro ha riscosso grande successo con oltre 30’000 presenze nei tre mesi di attività - ha cambiato qualcosa nel panorama culturale ticinese?
“Non ha cambiato la scena ticinese, ma è stato un catalizzatore che ha permesso a diverse realtà attive da anni sul territorio di avere una sede temporanea dove poter offrire una proposta culturale diversa. Ha inoltre dimostrato che un progetto può essere gestito direttamente dall’associazione stessa”, ci ha detto Noah Sartori. “E’ una realtà che andrebbe riproposta e che ci deve essere”, gli ha fatto eco Monique Von Allmen. “Ha dimostrato che il Ticino ha voglia di queste cose. E ora chiediamo alle autorità politiche che ci siano delle risposte concrete”, ha ribadito Edo Carrasco.
“Per paradosso - ha affermato il vicesindaco e capo dicastero Roberto Badaracco - tutta la concentrazione sui molinari ha distratto il Municipio dall’affrontare seriamente questo argomento. Ho sempre detto che la contrapposizione con i molinari non avrebbe portato a delle soluzione per la cultura indipendente. E credo che gli ultimi fatti dimostrino che l’unica strada percorribile, per fare un discorso serio, è la messa a disposizione di spazi a quella cultura indipendente che ha mostrato con la Tour Vagabonde la sua validità”.
E sulla necessità generale di spazi per la cultura, Baradacco ha concluso dicendo che “ci deve comunque essere la volontà politica da parte del Municipio” e che “anche l’opzione al Piano della Stampa non è ancora chiusa”.
SDS 18.00 del 04.01.2024 Il servizio di Marcello Ierace
RSI Info 04.01.2024, 21:46
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