La Confederazione non è solo una piazza di riciclaggio di denaro e luogo adatto per nascondersi, ma anche un luogo in cui prolifera la delinquenza più classica. Questa la fotografia scattata nel rapporto annuale dell’Ufficio federale di polizia (Fedpol) che mette a fuoco la presenza della mafia italiana sul suolo elvetico, una presenza molto più radicata di quanto si pensasse.
Presumibilmente, si legge in un comunicato odierno (martedì), è già da 20 anni che le organizzazioni mafiose sono attive nella cosiddetta criminalità di base, in particolare spaccio di droga, commercio di armi, rapine e vari crimini violenti.
Attività mafiose rimaste a lungo nascoste
Nel rapporto viene sottolineato che grazie a metodi operativi particolarmente discreti, queste attività sono rimaste a lungo nascoste. Per farle emergere, gli inquirenti hanno dovuto effettuare analisi approfondite in collaborazione con le autorità estere.
'ndrangheta, ma non solo
Nelle zone di confine con Italia e Germania si concentrano le attività delle organizzazioni malavitose. Fra queste, la calabrese 'ndrangheta, in particolare, è considerata responsabile di un numero di delitti violenti più elevato di quanto finora presunto, e rappresenta una fra le minaccie più grandi, secondo la Fedpol.
Il crimine organizzato dell'ex Unione Sovietica, in particolare quello Georgiano, sfrutta invece la Svizzera soprattutto per il riciclaggio di denaro. Dal sud-est dell'Europa e dall'Africa arrivano invece i gruppi che si dedicano rispettivamente al traffico di eroina e cocaina.