Ticino e Grigioni

Malattia della lingua blu in Ticino, è del sierotipo 8 (meno grave)

Lo rende noto il veterinario cantonale - Riscontrati i primi casi di febbre catarrale ovina in 5 aziende del Mendrisiotto - Il virus non è pericoloso per l’uomo

  • 2 ore fa
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I giovani ovini sono spariti da un allevamento di Evionnaz alla metà d'aprile.jfif

foto d'archivio

  • Reuters
Di: RSI Info

La febbre catarrale ovina (detta anche malattia della lingua blu) è per la prima volta arrivata anche in Ticino, ma si tratta del sierotipo 8 (che causa apparentemente sintomi più lievi e bassa mortalità) e non del sierotipo 3 (più pericoloso, che può causare sintomatologia grave anche nei bovini e una elevata mortalità). Lo sottolinea il veterinario cantonale.

Nel frattempo è noto che oltre San Gottardo è confermata soprattutto la presenza del tipo 3 (quello più grave).

Venerdì sono risultati positivi otto campioni provenienti da cinque aziende del Mendrisiotto, che riguardano sette ovini e un bovino, come reso noto sabato dall’Ufficio del veterinario cantonale. La malattia, che è di origine virale ed è trasmessa da moscerini (Culicoides), può provocare sintomi anche gravi nei ruminanti, ma non è pericolosa per l’uomo, assicurano le autorità.

Non è comunque la prima volta che la febbre catarrale compare in Svizzera: era già stata rilevata nel 2007. In seguito era scattata una vasta campagna di vaccinazione, spiega il veterinario cantonale Luca Bacciarini, interpellato dalla RSI. Ora si tratta di una nuova ondata, che era attesa: “Già lo scorso anno c’era stata una serie di casi nell’Europa settentrionale e piano piano la malattia si è spostata verso sud, in Germania”. Di recente la sua presenza è stata confermata anche in Lombardia e Val d’Aosta.

Obbligo di notifica e misure di prevenzione

La febbre catarrale ovina - sottolineano le autorità - è soggetta all’obbligo di notifica. “Se i detentori di animali notano sintomi sospetti, devono immediatamente rivolgersi al loro veterinario di condotta. L’agente patogeno non è pericoloso per l’essere umano e i prodotti a base di latte o carne possono essere consumati senza riserve” si legge in una nota.
In questo momento le misure di prevenzione consistono nel proteggere gli animali dalle punture di questi insetti con l’uso di repellenti e insetticidi topici e la rimozione o copertura dei siti di riproduzione (cumuli di letame e acque stagnanti).

La febbre catarrale è arrivata in Ticino

Il Quotidiano 14.09.2024, 19:00

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