Durante le feste, nei centri pedonali di Lugano e Bellinzona, è stato introdotto l’obbligo di portare la mascherina anche all’aperto. Un obbligo però che poggia - per così dire - sulla legge del buonsenso.
“È chiaro che in applicazione di questo obbligo bisognerebbe ingaggiare la polizia e quindi attraverso altri strumenti verificare se effettivamente la gente porta o non porta le mascherine e in caso di infrazione, sanzionare. E qui forse si pone il problema”, afferma Marzio della Santa, Capo sezione presso Sezione enti locali.
Una procedura penale, perché non si tratta più di multe disciplinari ma di verbalizzazioni con l'intervento della Procura, che diventerebbe troppo onerosa per le forze dell’ordine, come conferma Roberto Torrente, comandante della polizia comunale di Lugano: “Penso che in questo momento il lavoro che dobbiamo fare e le priorità sono anche altre. Va detto che abbiamo comunque ottenuto un buon risultato, perché più del 50% delle persone portava la mascherina”.
Un obbligo, quindi, che potrebbe risultare quasi insensato ma che serve a prevenire e sensibilizzare la popolazione ad assumere comportamenti responsabili, secondo Marzio della Santa che aggiunge: “Lo Stato non può sempre intervenire nel limitare l’autonomia. Ci vuole un senso di responsabilità individuale”.