Il Consiglio di Stato ticinese ha deciso un ulteriore giro di vite alle attività economiche. Dalla mezzanotte di sabato e almeno fino al 29 marzo saranno chiusi tutti gli esercizi pubblici, ossia ristoranti (anche le capanne), bar (anche delle stazioni di servizio o delle pasticcerie), pub e i negozi che non offrono beni di prima necessità. Chiusi pure centri di estetica, parrucchieri e barbieri. Garantita invece la consegna dei pasti a domicilio e i servizi bancari, postali e delle mense non aperte al pubblico. Restano aperti quindi i commerci essenziali, ossia i supermercati e le farmacie.
"Si sta valutando il rinvio delle elezioni comunali"
"Quanto proponiamo è sul modello di quanto proposto dall'Italia. Addirittura con alcune restrizioni siamo andati oltre", ha sottolineato il presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta durante la conferenza stampa tenuta a Bellinzona dopo una giornata di intensi contatti con i rappresentanti del padronato, dei lavoratori e dei Municipi con i quali si sta valutando anche il rinvio delle elezioni comunali del 5 aprile.
In sostanza tutte le attività (comprese quelle dei servizi cantonali) dovranno essere ridotte al minimo indispensabile per evitare - nella misura del possibile - i contatti personali. Ciò che dovrebbe rallentare la propagazione del contagio in modo da evitare il collasso del sistema sanitario poiché già attualmente ci sono 64 ospedalizzati e 13 ricoverati in terapia intensiva (265 i contagiati, cinque i morti).
Inoltre, il rispetto delle norme di comportamento sarà sorvegliato. L'offerta di trasporto pubblico invece sarà rimodulata e limitato a 30 il numero di persone che possono partecipare ad assembramenti.
Per controbilanciare l'impatto della pandemia e delle decisioni delle autorità nell'ambito dello stato di necessità, il Governo ha varato anche un pacchetto di misure a sostegno dell'economia (la Infoline per le aziende 0840 117 112 sarà attiva da domenica mattina alle 10.00) e dei privati che vanno a sommarsi a quelle introdotte dal Consiglio federale per far fronte alla pandemia venerdì.
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