Ticino e Grigioni

Monumenti protetti, sempre di più anche in Ticino

I numeri del nuovo rilevamento nazionale segnalano un forte aumento in quasi tutti i cantoni - “Sensibilità accresciuta, ma non solo”, dice il capoufficio cantonale dei Beni culturali

  • 4 gennaio, 20:44
  • Ieri, 11:57
02:42

Aumentano i monumenti storici in Ticino

Il Quotidiano 04.01.2025, 19:00

  • Tipress
Di: SEIDISERA-Lara/QUOTIDIANO-Bernasconi/Spi 

I monumenti protetti in Svizzera, rispetto alla statistica di sei anni prima, sono aumentati di quasi il 21%. Lo attestano i dati aggiornati al 2022 pubblicati dall’Ufficio federale di statistica (UST). Una situazione che si conferma anche in Ticino, dove la RSI ha potuto appurare che le cifre le cifre sono in crescita con un più 10%.

Dal primo rilevamento nazionale del 2016, c’è stato un aumento in quasi tutti i cantoni. Fanno eccezione solo Zurigo, Basilea e altri due cantoni. Sul fronte opposto, vale la pena menzionare il Vallese, dove da poco più di 600 beni tutelati si è passati ad oltre 4’000, il 554% in più in sei anni. Questo per i monumenti storici protetti. L’aumento riguarda però in generale anche gli altri monumenti censiti come i beni storici senza lo statuto, in questo caso di bene tutelato. Uno sviluppo che per l’UST può essere ricondotto alla revisione degli inventari, all’integrazione di nuovi tipi di oggetti o ad adeguamenti normativi.

E il Ticino? I monumenti storici censiti nel 2016 erano poco meno di 26’000, in sei anni sono cresciuti fino a quasi 30’000.
“L’aumento dei beni culturali è dato anche dal fatto che nuove categorie e tipologie di edifici sono entrati a far parte dell’inventario”, spiega intervistato da SEIDISERA Endrio Ruggiero, capo dell’Ufficio cantonale dei Beni culturali. I dati al rialzo, aggiunge, non si spiegano solo con una maggiore sensibilità, che comunque c’è, pensando soprattutto ai beni tutelati.

“C’è un’accresciuta sensibilità, ma dall’altro lato - spiega Ruggiero - c’è proprio un atto amministrativo. La tutela in Canton Ticino avviene attraverso il piano regolatore, quindi man mano che i Comuni svolgono la revisione dei loro PR, il nostro ufficio adegua questi inventari inserendo i beni culturali. È per questo che anche questi numeri tendono ad aumentare”.

Tra i nuovi edifici entrati nell’inventario dei beni culturali tutelati ci sono anche delle scuole. Ruggiero cita, come esempio, l’edificio che accoglie le elementari a Riva San Vitale, la cui edificazione fu ultimata nei primi anni ‘70. “Un bell’esempio di architettura del moderno - dice -. Un edificio che è entrato tra i beni culturali, ma deve svolgere dall’altro lato la sua funzione originaria di scuola. Quindi compito delle autorità e dei progettisti che si sono occupati del restauro è quello anche di garantire la funzione, ma anche di salvaguardare quella che è la sostanza monumentale. Quindi interventi minimi, soprattutto legati al bilancio energetico dell’edificio”.

Un discorso che chiama in causa anche chi interviene su questo tipo di beni immobiliari. Una difficoltà, ma anche un’opportunità, secondo Nicola Bagnovini, direttore della sezione ticinese della Società impresari costruttori. “Credo che comunque la commissione che decide questi stabili protetti abbia dei parametri chiari e anche il buonsenso necessario. Detto questo ritengo che noi dobbiamo cercare di tramutare questa situazione in opportunità. Quindi le imprese ma posso allargare il discorso anche agli architetti e agli artigiani devono trovare le soluzioni tecniche per riuscire a dar vita e mantenere in vita questi stabili. Penso ad esempio al discorso del risparmio energetico e al comfort abitativo”.               

Un patrimonio tutelato da gestire anche a livello finanziario. Le risorse, osserva Ruggiero, “sono sostanzialmente cantonali e comunali, perché la tutela è una cooperazione fra proprietario e l’ente pubblico. Anche i privati hanno diritto a dei sussidi e il Cantone ha previsto nei suoi piani finanziari circa poco più di 3 milioni all’anno”. Anche la Confederazione partecipa con dei sussidi attraverso dei contratti con ogni Cantone o aiuti ad hoc. Nel 2022, secondo il rilevamento nazionale, i Cantoni hanno speso complessivamente 74 milioni per i monumenti storici.                

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Seidisera, del 04.01.25, il servizio di Romina Lara

RSI Info 04.01.2025, 20:44

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