Prende il via oggi, davanti alle Assise criminali a Lugano, il processo all'automobilista che il 10 novembre del 2017, sull'A2 all'altezza di Sigirino, provocò la morte di uno scooterista italiano di 36 anni.
Erano le 17 quando, ubriaco fradicio, speronò lo scooterista. Fu il tragico epilogo di una folle scorribanda consumatasi in mezz’ora, con sorpassi sulla destra e atteggiamenti provocatori.
Diversi gli elementi aggravanti. Il 38enne italiano (residente nel Bellinzonese) aveva un tasso medio del 2,18 per mille, e viaggiava a circa 150 chilometri orari. L’impatto avvenne inoltre sulla corsia di destra, che aveva appena sfruttato per compiere dei sorpassi.
A suo favore la perizia psichiatrica ha ravvisato, per contro, una scemata imputabilità da lieve a media, dovuta alla patologia di cui soffre e all’effetto dell’alcol. L’uomo è tuttora ricoverato in una struttura terapeutica.