Dal 1° marzo 2014 la dogana di Campocologno non sarà più presidiata durante il giorno e quella sul versante italiano – a Piattamala – perderà il presidio notturno.
Il risultato? Nessun controllo tra Brusio e Tirano durante la notte (visto che gli agenti elvetici da tempo hanno rinunciato al servizio) e di giorno la dogana svizzera non potrà più contare sulla presenza costante di guardie, ma si dovrà accontentare di pattuglie inviate da Samedan, base a cui faranno capo le sette unità ora in servizio effettivo a Campocologno.
Ma la Valle non ci sta: Brusio e Poschiavo hanno già scritto una lettera di fuoco al Governo del Canton Grigioni che, a quanto pare, nulla può fare per modificare i termini previsti dal progetto federale “Grischa” che di fatto declassa la tratta transfrontaliera a “strada a traffico tollerato”.
Nessun taglio dei posti di lavoro
“La direzione del Circondario delle dogane ha garantito che non vi saranno tagli nei posti di lavoro e che grazie alle sinergie tra corpo delle guardie di confine e servizio civile della dogane – afferma il presidente di Brusio Arturo Plozza - , non ci saranno problemi sotto il profilo della sicurezza. Ma noi siamo preoccupati. Inutile negarlo, questo cambio di rotta porterà problemi e pensare che qui al confine negli anni Sessanta erano una trentina le guardie impiegate per debellare il contrabbando! Purtroppo è parso chiaro sin da subito che i Comuni non hanno voce in capitolo in questa partita ma noi ci attiveremo per cercare un dialogo con la direzione federale”.
Timori per un possibile aumento della criminalità
Il timore della Valposchiavo è quello di assistere ad un aumento della criminalità, ma anche della concorrenza da parte di aziende italiane nell’importazione di servizi e prodotti, visto che ora mancheranno puntuali controlli in dogana. Non da ultimo si teme la perdita di posti di lavoro nel lungo termine, perché nel breve le famiglie degli agenti dovranno trasferirsi in Engadina.
Antonia Marsetti
Le critiche
Sull’argomento anche l’UDC vallerano si è pronunciato con parole di fuoco che lasciano presagire manifestazioni concrete di protesta: “Secondo noi i costi di queste conseguenze in termini economici e sociali – afferma Dario Cao, esponente UDC a Brusio - sarebbero ben più alti rispetto al costo del controllo dei passaggi in dogana”. Anche gli operatori commerciali temono un peggioramento delle condizioni di lavoro, visto che in molti trasportano prodotti freschi anche il sabato e da marzo il trasporto della merce verrà effettuato solo con “trattamenti doganale in pre-dichiarazione”. Antonia Marsetti
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