Axpo ma non solo: la forte esposizione sui mercati internazionali e i conseguenti problemi di liquidità toccano numerose imprese svizzere attive nella produzione e distribuzione di energia. Ne sa qualcosa la grigionese Repower, esclusa però dal piano di salvataggio allestito dal Consiglio federale.
Le dimensioni, infatti, contano, anzi, sono determinanti per poter accedere al pacchetto di aiuti della Confederazione del valore complessivo di 10 miliardi di franchi. E così, per un colosso come Axpo è stata attivata una linea di credito da 4 miliardi. Per aziende come Repower - un attore, comunque, di rilievo del settore energetico con i suoi 600 dipendenti, un'intensa attività di trading e fitte relazioni commerciali in Svizzera e all'estero - nessun paracadute viene aperto da Berna.
Da Berna, quattro miliardi per Axpo
Telegiornale 06.09.2022, 22:00
La società con sede a Poschiavo – conferma alla RSI il portavoce Stefan Bisculm - non è considerata nel piano di emergenza del Consiglio federale. Anche volendo, Repower non potrebbe far capo agli aiuti straordinari. Solo le cosiddette aziende di rilevanza sistemica - oltre ad Axpo ricadono sotto questa definizione BKW e Alpiq - hanno accesso a questi fondi.
E così imprese come Repower, che pure nel difficile contesto attuale stanno compiendo degli sforzi per garantirsi la liquidità necessaria sui mercati energetici, devono contare esclusivamente su mezzi propri.
In ogni caso, conclude Stefan Bisculm, l'azienda grigionese per ora non ha bisogno di aiuti statali e nemmeno è intenzionata a fare pressione sulla deputazione retica alle Camere federali per ottenerne.