Il sergente della polizia cantonale ticinese, nei confronti del quale sono state aperte un'inchiesta amministrativa e una penale per i post di stampo neo-nazista e neo-fascista pubblicati su Facebook, non è un caso isolato: "ne abbiamo già constatati anche nei corpi di altri cantoni", conferma Max Hoffmann, segretario generale della Federazione svizzera dei funzionari di polizia, "ci sono stati colleghi che hanno espresso sui social media idee giudicate non corrette e che hanno generato provvedimenti penali o disciplinari".
Ma non preoccupa che fra gli agenti che simpatizzano con ideologie violente? "La polizia è lo specchio della società e quindi anche all'interno del corpo possono sorgere problemi" di questo genere, risponde Hoffmann, "si andrà fino in fondo con il lavoro di accertamento".
Massimiliano Ay
Che il caso del 53enne in servizio a Chiasso (che nel frattempo non è stato sospeso) non risieda soltanto nel mancato rispetto delle raccomandazioni sul comportamento da tenere in rete, lo suggerisce anche
un'interrogazione inoltrata da Massimiliano Ay del Partito comunista: il granconsigliere chiede in particolare al Consiglio di Stato quali provvedimenti siano stati adottati per impedire infiltrazioni fra i poliziotti di "fautori dell'eversione".
CSI/pon
Dal Quotidiano:
Per saperne di più: