Ticino e Grigioni

"Non c'è stata truffa"

L'ex viceprimario de La Carità di Locarno a processo alle Correzionali; l'accusa chiede una pena pecuniaria sospesa

  • 17 ottobre 2017, 20:03
  • 23 novembre, 03:55
L'ospedale La Carità di Locarno

L'ospedale La Carità di Locarno

  • ©Ti-Press/Samuel Golay

L’ex viceprimario di chirurgia dell’ospedale La Carità di Locarno, a processo alle Correzionali a Lugano con l'accusa di aver firmato a suo nome dei rapporti d’intervento che non aveva eseguito, ha affermato di averlo fatto per "correggere qualcosa che riteneva ingiusto". Le prestazioni eseguite da un primario vengono infatti retribuite dalle assicurazioni complementari con un supplemento. Il 53enne versava poi i soldi ricevuti ai suoi due capiclinica quale premio per il buon lavoro svolto e per compensare gli straordinari che l’ospedale non retribuiva.

Secondo il procuratore pubblico Andrea Pagani si è trattato di truffa aggravata: tra il 2011 e il 2014 sarebbero stati incassati 45'000 franchi indebitamente. L’accusa ha quindi chiesto una pena pecuniaria, sospesa per due anni, di 300 aliquote giornaliere da 350 franchi l’una.

Non è dello stesso avviso la difesa, che ha sottolineato che l’uomo ha nel frattempo restituito tutto. Non si può, quindi, secondo l’avvocato Marco Broggini, parlare di truffa e il procedimento va abbandonato. La sentenza del giudice Mauro Ermani verrà comunicata la prossima settimana.

CSI/mrj

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