Ci sono anche il granconsigliere democentrista e capogruppo in Consiglio comunale a Lugano Tiziano Galeazzi e un fiduciario del Locarnese tra le persone indagate dalla procura di Brescia nell’ambito dell’inchiesta "Pecunia olet". Una vicenda riguardante un presunto riciclaggio con, al centro delle indagini che hanno portato al sequestro di 10 milioni di euro, una 41enne imprenditrice italiana, residente nel Luganese. Avrebbe svuotato società edili e trasferito il denaro verso conti in Svizzera, a San Marino e di Singapore intestati a società panamensi o delle Isole Vergini.
Tiziano Galeazzi conferma di aver gestito il conto dell'imprenditrice come dipendente di una banca all'inizio degli anni 2000. In seguito a una rogatoria, spiega, le autorità elvetiche hanno già appurato che non vi sono state irregolarità. "Sono tranquillo, in Svizzera non mi si rimprovera nulla – sottolinea -. Era una cliente di vecchia data che ho seguito anni fa solo come consulente patrimoniale e secondo le regole”.
Diem/CSI/Quot
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