“È stata la notte più brutta della nostra vita, mi ricordo di mia madre che mi ha chiamato urlando. Non vogliamo che accada ad altri”. Sandra Do Nascimento non potrà mai dimenticarsi quella notte di metà febbraio, quando sua sorella Ketty, 17 anni, morì in un incidente a Grancia, il tutto a causa di un folle gioco in un anonimo parcheggio.
Il dolore resta enorme, ma da quella tragedia Sandra e le sue due altre sorelle vogliono dare vita a qualcosa di positivo. Ieri sera, giovedì, durante la puntata di Falò dedicata al disagio giovanile hanno quindi anticipato che stanno lavorando per dare vita all’associazione La Folla, un “Movimento socioculturale a sostegno dei giovani ticinesi”, si legge sulla pagina Instagram dedicata all’iniziativa.
Uno spazio fisico per ritrovarsi
Lo scopo è quello di dare vita ad uno spazio fisico – per ora si punta su Lugano – che permetta ai giovani di ritrovarsi, dare vita a iniziative, fare musica, il tutto sotto la supervisione di persone che sappiano dialogare con i più giovani.
“Non ci sono spazi, non ci sono posti, a parte il Centro giovanile di Viganello, Ketty ci ha sempre fatto capire che non sapeva dove andare, che le possibilità erano molto limitate – spiega Jessica, sorella anche lei di Ketty -. Lei e i suoi amici si annoiavano, erano stanchi della pandemia ma il problema esisteva prima della crisi sanitaria: non sapevano come divertirsi, come sfogarsi”.
Il progetto La Folla è ancora alla fase iniziale e per questo le ragazze sono alla ricerca di fondi.
Falò/ludoC
Non è un paese per giovani
La puntata di Falò di giovedì 27 maggio è stata dedicata al disagio giovanile. Un viaggio dentro il mondo dei giovani, delle loro aspirazioni, delle loro necessità, del loro smarrimento. Un percorso all’interno del quale sono soprattutto loro a parlare, ad esprimere sentimenti e idee. Sono discorsi in cui ricorre spesso la difficoltà di affrontare la noia e il vuoto che a volte percepiscono