Le nuove Officine sorgeranno a Castione come previsto dalle Ferrovie federali svizzere. La conferma è giunta dal Tribunale amministrativo federale che ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati dai comuni della Bassa Leventina, dall’Unione contadini ticinesi e dal gruppo Marti che perderanno parte dei terreni per la costruzione del nuovo stabilimento. Nessuno dei ricorrenti, secondo i giudici, era legittimato a impugnare la decisione dell’Ufficio federale dei trasporti che aveva accolto la richiesta delle Ferrovie di riservare allo scopo 150'000 metri quadrati di superficie a nord di Arbedo-Castione.
I comuni di Biasca, Bodio, Giornico, Personico e la Commissione trasporti delle Tre Valli, tramite l’avvocato Fulvio Pelli, avevano ricorso perché avrebbero voluto veder sorgere le Officine da loro (l’ubicazione all’ex Monteforno era stata valutata ma i 27 criteri usati dalle FFS avevano portato a scartarla). L’Unione dei contadini si era invece mossa per tutelare il terreno agricolo di particolare pregio (80'000 metri quadrati di superfici per l’avvicendamento delle colture). Il gruppo Marti invece, tramite l’avvocato Franco Gianoni, si era mosso a tutela delle sue proprietà.
Il terreno di Castione dove dovrebbero sorgere le future officine
La sentenza sarebbe impugnabile al Tribunale federale. Intanto però lo scorso gennaio la Confederazione ha inserito l’ubicazione a Castione delle nuove Officine nel piano settoriale dei trasporti. Intanto le FFS hanno sottoposto l’incarto relativo al nuovo stabilimento industriale all’Ufficio federale dei trasporti mentre nella seconda metà di aprile dovrebbe avere inizio la pubblicazione dei piani tanto ad Arbedo-Castione quanto negli altri comuni interessati dai compensi delle superfici.