Il Tribunale amministrativo federale ha accettato il ricorso di un consorzio contro l’aggiudicazione di lavori edili sul sito delle nuove Officine FFS di Arbedo-Castione, un’opera del valore complessivo di 580 milioni di franchi. La procedura, secondo quanto si legge nella sentenza degli scorsi giorni, non si è svolta correttamente. L’appalto (il concorso era stato lanciato alla fine di marzo del 2023) era stato assegnato a un consorzio ticinese, ma quello giunto secondo (pure locale) si era opposto ottenendo ora l’annullamento della decisione e l’esclusione dell’offerta vincitrice in un primo tempo.
Nell’aggiudicazione era risultato decisivo il fattore dei costi. Ma la proposta vantaggiosa, hanno accertato i giudici di San Gallo, non includeva “tutte le prestazioni o le modalità di prestazione nella forma richiesta dal capitolato”. Le FFS hanno quindi richiesto chiarimenti tecnici. Chiarimenti che sono andati però ben al di là del lecito: per principio, infatti, non dovrebbero portare a modifiche di prezzi e contenuti, mentre nel caso specifico una importante lacuna aveva potuto essere colmata.
Una lacuna che a rigor di logica e di legge federale avrebbe dovuto indurre a non prendere affatto in considerazione l’offerta in questione. Non sarà necessaria una nuova gara: il TAF delibera che l’appalto possa essere assegnato direttamente al secondo classificato nella graduatoria del concorso.
La sentenza non è ancora passata in giudicato e può essere impugnata davanti al Tribunale federale. Stando alle Ferrovie federali svizzere, la decisione non ha alcun impatto sul calendario di costruzione. A gennaio le FFS avevano già comunicato che l’inizio dei lavori ad Arbedo-Castione sarebbe stato ritardato di sei mesi.
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Notiziario 26.04.2024, 16:00
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