Fra quattro anni e mezzo le Officine FFS di Bellinzona si trasferiranno nel nuovo stabile di Arbedo-Castione, dove accanto alla manutenzione pesante si ripareranno anche i moderni elettrotreni. I posti di lavoro saranno 360, un centinaio in meno, e cambieranno in parte i profili professionali richiesti.
"Cambierà la flotta che andremo a lavorare, gli elettrotreni hanno una complessità maggiore per la parte elettrica, elettronica ed informatica", spiega Gian Paolo Lepori, che da alcuni mesi ha assunto la direzione dello stabilimento ticinese, e quindi "ci sarà un diverso bilanciamento fra i profili meccanici, che saranno ancora necessari, ed elettrotecnici".
Servirà personale qualificato, ma nella nuova struttura ci saranno anche 80 apprendisti. Degli attuali operai "chi necessiterà di una riqualifica sarà riqualificato", garantisce Lepori, e "sicuramente qualche meccanico dovrà essere riconvertito o sviluppato e reso polivalente", dando la precedenza "ai motivati che vogliono cambiare, fare qualcosa di nuovo e crescere nella professione".
Si partirà "nel tardo 2023. Già abbiamo cominciato a capire i profili che si serviranno, dovremo fare il raffronto con quelli esistenti, analizzare quello che ci manca e sviluppare le competenze necessarie", continua Lepori. Nel frattempo, poi, ci saranno anche dei pensionamenti. E chi non è dentro nel piano del nuovo stabile? "Nessuno è fuori", è la risposta.