Volumi lavorativi e occupazione ai livelli attuali garantiti fino al luglio del prossimo anno. È questo il risultato del terzo incontro di dialogo tenutosi a Lucerna oggi, venerdì, sul futuro delle officine di Bellinzona. L'esito, tuttavia, non soddisfa i rappresentanti del personale (con Gianni Frizzo in testa), che continuano a temere una volontà di smantellamento da parte delle ferrovie federali.
L'incontro, durato tre ore e a cui erano presenti anche i ministri Christian Vitta e Claudio Zali (oltre al mediatore Steinegger), ha rafforzato l'idea che da parte delle FFS non vi sia la volontà di continuare a lungo termine con la struttura nella capitale ticinese. Matteo Pronzini, rappresentante sindacale dell'UNIA, ha dichiarato ai microfoni della RSI (ascolta l'audio) che "Sono otto anni che non viene concretizzato quanto sottoscritto dalle ferrovie. Manca una prospettiva e i prodotti nuovi, come i treni Giruno. Si trasforma l'officina da luogo di lavoro a luogo per speculazioni immobiliari".
I vari scenari saranno discussi con il cantone il prossimo giugno, ma ci sarà un presidio organizzato dall'associazione "Giù le mani dalle officine" il prossimo 8 novembre alle 18 a Bellinzona per l'arrivo di AlpTransit.
CSI/pix
Dal Quotidiano:
04.11.2016: Nuovo incontro sulle Officine