“Rispetto a quello che avevamo fino a ieri, è decimato”: usa questa parola Marco Bassi per descrivere il raccolto dell’omonima azienda sul Piano di Magadino, in seguito al passaggio del temporale che fra il tardo pomeriggio e la prima serata di venerdì ha causato danni molto significativi all’orticoltura ticinese. Ha accolto la RSI sabato con il figlio Christian, il titolare. E insieme hanno mostrato i danni in un campo di zucchine dove “la plastica è stata tritata” dalla grandine. Compromesse “al 100%” anche le carote, da raccogliere fra un mese e ora da riseminare per avere un prodotto più tardivo. Anche del mais “è spaccata la pianta” e “non si recupera più niente”.
Alcune tonnellate di patate e carote che erano già state prelevate e messe in cella si sono salvate. “Per fortuna questa settimana ci eravamo già portati avanti con il lavoro”, raccontano. In un campo le zucchine erano da raccogliere proprio questo sabato, un giorno troppo tardi: il trattore era pronto, ma le verdure sono state come crivellate di colpi. Uno dei campi appare oggi piuttosto come un lago, con le anatre che nuotano tranquille.
SEIDISERA del 13.07.2024 - Il reportage di Romina Lara
RSI Info 13.07.2024, 18:18
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Il futuro “dovrà essere in serra”
Marco Bassi è anche direttore di TIOR, federazione ortofrutticola ticinese, e amplia lo sguardo al di là dei confini della sua azienda. Nelle altre la situazione non è differente: per il settore, nel Piano di Magadino “la stagione è sicuramente compromessa”, afferma, “la maggior parte dei campi da Cadenazzo salendo fino a Giubiasco sono persi al 100%, soprattutto i nuovi trapianti che sono in atto in questo periodo ed erano stati fatti nelle scorse settimane”. Si parla di una superficie di circa 1’200 ettari. C’è un mancato guadagno per gli orticoltori e anche sugli scaffali, per il consumatore finale, ci sarà meno merce ticinese. E questo riguarda anche le colture autunnali: non si riuscirà “a rimetterle in campo in tempo”.
Impossibile, per il momento, quantificare “in tonnellate o in franchi”. Si discuterà se chiedere degli aiuti, perché alcune aziende - specie quelle senza superfici coperte - “si troveranno in crisi”. Solo una minoranza è assicurata contro la grandine, perché costa molto. Il futuro dovrà essere pensato “in serra” per tutte le colture possibili.
I danni non riguardano peraltro solo l’agricoltura: a Camorino, al centro di giardinaggio Bürgi “di primo acchito l’80-90% delle piante che erano fuori, nel nostro vivaio e di nostra produzione, sono condannate”. È qui che un grosso albero è stato sradicato ed è caduto su un furgone, senza causare vittime. Era l’orario di chiusura, non c’erano clienti né dipendenti.
SEIDISERA del 13.07.2024 - Intervista a Marco Bassi
RSI Info 13.07.2024, 18:19
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