Gli amanti del fitness da lunedì 19 aprile potranno tornare nelle palestre. Una notizia che però ridà il sorriso a Jürg Heim, delegato della Federazione svizzera dei centri fitness e di salute per la Svizzera italiana: "Siamo felici per i nostri clienti che possono tornare ad allenarsi, ma abbiamo bisogno di aiuti immediati per la nostra categoria. Su 13 mesi, siamo stati chiusi praticamente per sei. Quanto ricevuto finora è assolutamente insufficiente. È stato dato un aiuto del 10% per i casi di rigore, ma abbiamo dei centri che hanno avuto un calo fino all'80% del fatturato. Non è sostenibile, i costi fissi devono essere pagati. Nel nostro settore sono a rischio 30'000 posti di lavoro".
Secondo lo stesso Heim, la Confederazione ha sbagliato del tutto a chiudere i centri fitness: "Non avremmo mai dovuto chiudere, perché preveniamo una moltitudine di malattie, evitiamo le ospedalizzazioni. Quindi la nostra Federazione non ha fiducia nelle decisioni del Consiglio federale. C'è in corso una causa per risarcimento danni perché non c'è mai stata alcuna prova che il nostro settore sia pericoloso".
La Federazione svizzera è dal canto sua soddisfatta delle riaperture. Una richiesta di lungo corso è finalmente stata soddisfatta, ha detto il presidente dell'associazione Claude Ammann. I centri fitness, ha aggiunto Ammann, possono finalmente rendere il loro servizio per la salute della popolazione. Gli ultimi mesi sono stati molto difficili e per questo le decisioni odierne sono motivo di gioia. Secondo il presidente dell'organizzazione, l'Esecutivo si è infine accorto che il settore del fitness, grazie agli studiati concetti di protezione, non rappresenta un pericolo nel contesto della pandemia di coronavirus.