I Grigioni negli ultimi anni hanno proceduto a un’ampia riforma territoriale e istituzionale. Le fusioni si sono concretizzate a livelli di comuni politici riducendoli dai 190 del 2009 ai 112 attuali. Pure la chiesa evangelica si è riformata per garantire funzionalità e sopravvivenza riducendo in cinque anni di una quarantina le comunità locali sulla quale è basata.
La chiesa evangelica si è già riformata
Per le parrocchie cattoliche il processo di modernizzazione si sta invece dimostrando molto più lento. In cinque anni il loro numero si è ridotto di nove. Per tradurre in pratica la nuova mappa dei comuni parrocchiali cattolici confrontati con la mancanza dei preti e delle risorse finanziarie, a livello cantonale ci si è dati tre anni di tempo, uno è già trascorso senza grandi cambiamenti.
I comuni parrocchiali nei Grigioni sono autonomi e con una propria personalità giuridica. Tuttavia, disattendere le raccomandazioni del Corpus Catholicum, la suprema autorità laica della Chiesa dello Stato, potrebbe risultare penalizzante per le comunità locali che rischiano di vedersi tagliare i contributi. Le fusioni vengono invece sostenute se portano alla creazione di entità con almeno 600 persone e un’imposta di culto non inferiore al 15 % di quella cantonale, come avvenuto a Poschiavo dove per l’unione delle parrocchie di Le Prese e St.Antonio sono arrivati 300'000 franchi.
Il caso della Calanca è forse quello che fa più riflettere a livello grigionese. I circa 600 cattolici residenti sono suddivisi in 11 comuni parrocchiali, più del doppio degli attuali comuni politici. Vi è coscienza che qualcosa va fatto, ma il legame al campanile frena.
Diem/Quot