Le guardie di confine, venerdì scorso, verso la una di notte, hanno arrestato due passatori. Erano appena entrati in Svizzera dalla dogana del Marcetto, a Novazzano. Davanti c’era l’auto di staffetta, guidata da un curdo 44 anni. Dietro il furgone con i clandestini. Sette migranti, pure curdi, come il 58enne che si trovava al volante del veicolo. Da Como i migranti erano partiti alla volta di Basilea, destinazione Germania; la tappa svizzera di un viaggio della speranza per il quale, in tutto, avevano pagato (o avrebbero pagato) tra i 5 e i 6'000 euro.
Loro sono stati rimandati in Italia. Contro i passatori è scattato invece l’arresto. Domenica la giudice dei provvedimenti coercitivi Claudia Solcà ha ordinato la carcerazione preventiva dei due. L’accusa ipotizzata dal procuratore pubblico Paolo Bordoli è di infrazione aggravata alla legge federale sugli stranieri. Si tratta di un’inchiesta importante. Quella di venerdì è infatti solo l’ultima di una lunga serie di trasferte compiute a cavallo tra l’Italia e la Svizzera. Ben 22 i passaggi che i due avrebbero effettuato in precedenza.
Entrambi negano però ogni addebito. Il 44enne, difeso da Yasar Ravi, contesta anche i fatti dell’altro giorno. Da notare che l’uomo è recidivo specifico. Su di lui grava già un decreto d’accusa, non ancora cresciuto in giudicato.
Francesco Lepori