La magistratura ha disposto l’arresto di una passatrice. Si tratta di una cittadina africana, regolarmente residente oltre confine. È stata fermata in settimana nel Mendrisiotto, a un posto avanzato predisposto per l’occasione dalle guardie di confine.
La donna, che agiva per conto di un’organizzazione, ha ammesso di avere trasportato dall’Italia al Ticino più 30 persone. Con la sua auto sfruttava i valichi incustoditi, per poi lasciare i migranti alla stazione di Lugano. I fatti sono avvenuti sull’arco degli ultimi 4-5 mesi, con una decina di trasferte e dietro un compenso (pagato dai “capi”) variabile tra i 50 e i 100 euro.
Il giudice dei provvedimenti coercitivi ha già ordinato la carcerazione preventiva dell’imputata. L’accusa è quella di aiuto all’entrata illegale aggravato (poiché commesso in banda e per illecito profitto). Dalle indagini, affidate al sostituto procuratore generale Andrea Pagani, potrebbero emergere altri viaggi. L’inchiesta è solo agli inizi, e gli accertamenti sono tutt’ora in corso.
Francesco Lepori