L'accorciamento della durata delle quarantene e degli isolamenti in Svizzera, novità in vigore già da oggi giovedì, dà ossigeno all'economia messa in difficoltà dalle numerose assenze. I settori dipendenti dal frontalierato, tuttavia, non possono tirare un sospiro di sollievo fino in fondo. Se infatti nella Confederazione la quarantena e l'isolamento si accorciano a cinque giorni (per il secondo la condizione è di non avere sintomi da almeno due giorni), i frontalieri restano sottoposti al regime del Paese in cui vivono.
La voce di Nicola Bagnovini della sezione ticinese della SSIC
RSI Info 13.01.2022, 08:21
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"Le nuove regole ci aiutano per i residenti, ma è chiaro che la fetta che è consistente - il 56% - di frontalieri nell'edilizia principale deve sottostare alle norme italiane, che per il momento non sono state allentate", ricorda per esempio Nicola Bagnovini, direttore della sezione ticinese della Società svizzera degli impresari costruttori.
Sui cantieri ticinesi nelle ultime settimane non si è potuto lavorare a pieno regime. "Ci sono figure professionali, come gruisti, macchinisti e capi, che se mancano mandano in crisi l'intera squadra", ricorda Bagnovini.
Le regole italiane prevedono una quarantena da cinque a dieci giorni a dipendenza dello status vaccinale e con tampone "di uscita". Per quanto riguarda l'isolamento dei positivi, oltre confine dura 10 giorni con l'obbligo di farsi testare una volta trascorsi. Si accorcia a sette solo per chi ha fatto il richiamo o la seconda vaccinazione da meno di 4 mesi, a condizione che sia asintomatico da almeno tre giorni e che risulti negativizzato.
"Speriamo", conclude Bagnovini, "che anche gli Stati vicini si adeguino, perché anche loro avranno il problema della carenza di personale".
SEIDISERA del 12.01.2022 - Il servizio di Christian Gilardoni
RSI Info 12.01.2022, 19:17
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