I cartelli che segnalano la caduta di massi non mancano lungo il sentiero che dalla stazione della Ferrovia retica conduce alla lingua del ghiacciaio Morteratsch, in continua ritirata, dove un bambino di 6 anni è morto martedì pomeriggio colpito alla testa da un sasso. Il Comune di Pontresina dopo la tragedia ne ha fatti installare di nuovi e ha provvisoriamente chiuso la parte finale del tracciato. L'abbattimento degli "uomini di pietra" lasciati dagli escursionisti, perché non si creda che dove sono stati costruiti non c'è pericolo, è un'altra misura dissuasiva. Sono provvedimenti di sicurezza che non scoraggiano però tutti i turisti e le autorità ne sono coscienti.
Il rischio, inoltre, non può essere eliminato del tutto: la famiglia belga (come molti altri) aveva lasciato il sentiero per avvicinarsi al ghiacciaio, ma si era fermata in un punto apparentemente sicuro. La pietra fatale nella sua caduta ha però rimbalzato su altri massi, cambiando percorso e raggiungendo la giovane vittima.
Lunedì è previsto un incontro con i funzionari dell'ufficio per i pericoli naturali, dopo il quale, stando a quanto riferisce la Südostschweiz, il percorso potrebbe essere riaperto.
RG/pon