Ticino e Grigioni

Permessi, due nuovi fermi

Denunciati e indagati due kosovari. Uno di loro trovato in possesso di documenti contraffatti

  • 17 marzo 2017, 17:02
  • 23 novembre, 06:24
Entrambi sono risultati collegati al fermo avvenuto lunedì 13 marzo a Ponte Tresa di un minibus con a bordo clandestini delle stesse origini.

Entrambi sono risultati collegati al fermo avvenuto lunedì 13 marzo a Ponte Tresa di un minibus con a bordo clandestini delle stesse origini.

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Due cittadini kosovari, un 40enne domiciliato in Riviera e un 63enne domiciliato invece nel Bellinzonese, sono stati fermati e interrogati nell’ambito dell’inchiesta sui permessi falsi. Lo indicano in una nota venerdì il Ministero pubblico, la polizia cantonale e le guardie di confine. Entrambi sono risultati collegati al fermo avvenuto lunedì 13 marzo a Ponte Tresa di un minibus con a bordo 11 clandestini delle stesse origini. Pare che le persone a bordo, operai, erano dirette nella Svizzera tedesca.

I due, che secondo nostre informazioni beneficiavano dell'assicurazione invalidità, sono stati denunciati e indagati a piede libero per infrazione aggravata alla Legge federale sugli stranieri per incitazione all'entrata, alla partenza o al soggiorno illegale in merito al trasporto di clandestini in Svizzera. Inoltre, nei confronti del 63enne viene contestata la ripetuta falsità in certificati poiché dalla perquisizione effettuata presso il suo domicilio sono stati ritrovati 3 permessi di soggiorno del cantone Ticino contraffatti e collegati alla vasta inchiesta in corso. Come nel comunicato diffuso giovedì, non vengono esclusi altri sviluppi sull’indagine. L'inchiesta è coordinata dal Sostituto procuratore generale Antonio Perugini. Sono in totale 16 gli indagati da quando è scoppiato il caso.

CSI-QUOT/AlesS

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