Il primo fine settimana dopo ferragosto permette di tracciare una tendenza dell’andamento del turismo in Ticino, anche se l’estate non è ancora finita. I pernottamenti di luglio e agosto sono in linea con quelli dello scorso anno, ma gli albergatori, per recuperare quanto perso a Pasqua e a maggio, contano su settembre e ottobre.
Nei primi sei mesi dell’anno le perdite stimate si aggirano attorno al 7%. "Il grosso del calo è stato registrato ad aprile, con un -20%, a causa soprattutto della meteo e della Pasqua che quest’anno è stata presto", spiega ai nostri microfoni Elia Frapolli, direttore di Ticino Turismo. A essere influenzati da questi due fattori sono stati soprattutto i turisti svizzeri, che hanno preferito altre mete. Gli ospiti provenienti dai paesi arabi e dalla Cina sono invece aumentati.
Stare a galla nel settore alberghiero è sempre più difficile. Nel Sopraceneri si sono persi diverse centinaia di posti letto negli ultimi 10 anni, conferma Massimo Perucchi, presidente di Hotelleriesuisse Sopraceneri. La tendenza è ben più marcata a sud del Ticino, dove il 50% degli albergatori, stando al presidente di Hotelleriesuisse, sarebbe disposto ad abbandonare l’attività se arrivasse l’offerta giusta. In gran parte si tratterebbe di strutture piccole e medie. In generale, in Svizzera il 30% dei posti letto scomparirà entro 3-5 anni, sostiene l'associazione degli albergatori. A chiudere saranno le strutture più obsolete, quelle medie, quelle piccole e quelle nei posti più discosti.