“Avrebbe potuto essere una strage”, con queste parole la Corte delle Assise criminali di Lugano, presieduta da Siro Quadri, ha annunciato la sentenza nei confronti del 48enne che avrebbe pianificato di uccidere i due figli e l’ex compagna. L’uomo dovrà scontare 35 mesi di carcere, oltre a uno che è già stato espiato, e dovrà sottoporsi a un trattamento psichiatrico ambulatoriale in prigione.
Il giudice, pur riconoscendo il contesto familiare piuttosto difficile e il fatto che l’imputato sia affetto da bipolarismo, ha indicato che le ricerche e gli atti del 48enne avrebbero potuto sfociare nella tragedia. La prova principale riguarda le ricerche che l’uomo ha fatto nel dark web per cercare una pistola, nonché l’aver contattato due armerie. Ma ci sono anche le informazioni cercate su internet e il contenuto delle chiamate al Telefono Amico, fatte tra marzo e maggio.
L’atto d’accusa è stato quasi totalmente confermato dalla Corte. L’imputazione principale è quella di atti preparatori di omicidio intenzionale. Tra le altre è stata confermata anche quella di lesioni semplici nei confronti dei figli. Non sono state invece confermate le lesioni semplici verso la ex partner, per mancanza di riscontri oggettivi.
Chiesti tre anni di carcere per aver pianificato un omicidio
Il Quotidiano 04.11.2024, 19:00