Sono tutti indagati i 10 giovani che mercoledì a Paradiso hanno sottratto due pistole cariche alla polizia cantonale, esplodendo un colpo per arma prima di disfarsene buttandole nel lago. Tutti sono già stati interrogati e la magistratura dei minorenni dovrà ora stabilire le responsabilità di ognuno. Le principali ipotesi di reato nei loro confronti potrebbero variare dal furto, alla violazione di domicilio, fino all’infrazione della legge sulle armi e alla messa in pericolo della vita altrui.
Il gruppo di adolescenti, fra i 13 e i 15 anni, si era intrufolato nell’albergo in disuso Eden, ma in quel momento era in corso un’esercitazione delle forze speciali della polizia cantonale. Il gruppo ha poi sottratto due armi di ordinanza cariche che erano state depositate “in una zona di sicurezza delimitata”, come si legge nel comunicato diramato dalle autorità. Due giovani hanno poi esploso ciascuno un colpo contro il muro e hanno infine gettato le armi nel lago. Dopo i fatti, sono stati fermati.
La notizia ha fatto il giro dei media svizzeri e una delle domande che ora ci si pone è: cosa ci facevano i minorenni all’interno dell’Eden? L’ipotesi più probabile è che i ragazzi non volessero entrare per rubare le armi. Probabilmente non sapevano neppure della presenza della polizia. L'Eden, proprio perché in disuso, è infatti spesso frequentato da gruppi di giovani che si ritrovano in zona.
“La polizia credo sia intervenuta sulla darsena esterna; so inoltre che i proprietari dell’immobile hanno fatto degli interventi per impedire l’entrata” spiega ai microfoni della RSI Ettore Vismara, sindaco di Paradiso, “sicuramente a seguito di questo evento il Municipio cercherà di capire se sia necessario prendere provvedimenti particolari, ma la polizia ha sotto controllo la situazione: non mi risulta che lì i ragazzi entrino ‘a far festa’, ma questo non vuol dire che qualcuno non possa entrare e girare per la struttura”.
Per quanto attiene la presenza degli agenti, la polizia cantonale ci ha confermato che è pratica corrente usare strutture simili per esercitazioni e proprio nell’albergo sul Ceresio si svolgono sporadicamente da alcuni anni esercitazioni. Di solito vengono utilizzate armi d'esercizio ma con munizione inoffensive.
Quanto successo mercoledì è però molto grave e il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi non ha nascosto la sua arrabbiatura. “È una situazione molto grave, intollerabile per me, proprio perché, per negligenze, si è messa in pericolo la vita di chi stava lavorando, ma anche dei giovani che sono entrati nello stabile... quello che è successo non può essere privo di conseguenze", ha dichiarato il consigliere di Stato in un’intervista rilasciata oggi al Radiogiornale.
RG 12.30 del 21.04.2023 - L'intervista a Norman Gobbi di Laura Dick
RSI Info 21.04.2023, 12:30
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Sono quindi previsti correttivi e ha ancora senso fare esercitazioni in centro città? “I correttivi saranno conseguenti alle verifiche interne in corso - risponde Gobbi – Cercheremo di capire quali misure in più prendere a tutela della sicurezza durante le varie esercitazioni. Dobbiamo pensare l’impensabile, immaginare l’inimmaginabile per migliorare la sicurezza”.
La polizia ci ha confermato che l'inchiesta interna permetterà di capire se ci siano state delle lacune nelle misure di sicurezza e decidere eventuali correttivi.