Da lunedì in Ticino è entrato in vigore il divieto assoluto di accendere fuochi all'aperto e da lunedì è iniziato anche l'allarme incendi. È divampato infatti il 31 dicembre il rogo sopra Riazzino, che sta impegnando i corpi pompieri della regione da 4 giorni.
Come se non bastasse giovedì mattina, tra Ronco sopra Ascona e la frazione di Brissago Ferabò, si è sviluppato un altro incendio in una zona impervia, mettendo ulteriormente alla prova mezzi e uomini di vari corpi.
"Nella fase attuale, sul fronte Ronco sopra Ascona, la situazione si sta leggermente normalizzando. Sul fronte Riazzino, invece, la situazione è peggiorata rispetto a mercoledì", così ai microfoni della RSI il comandante dei pompieri di Locarno, Alain Zamboni. "Abbiamo schierato altri pompieri e coinvolto quelli di montagna della sezione di Locarno e i colleghi di Melezza. Siamo quindi in grado di affrontare i due scenari operativi.
Sulle origini dei roghi sono state aperte inchieste. L'eventualità di un'azione dolosa, soprattutto nel caso dell'incendio di giovedì, non è esclusa. Nel frattempo i vigili del fuoco rinnovano l'invito a prestare particolare attenzione, perché il rischio di provocare incendi è molto alto.
RG/L. Frasa/M. Ang.