Nessuno sa dire quante siano le persone transessuali in Svizzera: le stime vanno da alcune centinaia - nel caso in cui si contino coloro i quali hanno cambiato chirurgicamente sesso - fino a 40'000, se si considerano quanti sentono che il loro corpo non corrisponde alla loro identità. La RSI ha intervistato Jay, un giovane che ha appena compiuto la sua trasformazione.
"Sono nato femmina ma già all'età di tre anni mi sentivo diverso, già mi sentivo maschio", spiega Jay, nato in un corpo femminile sentendosi uomo. E' il dissidio tra identità e fisicità vissuto da Jay fin dall'infanzia, molto prima di affrontare il percorso difficile, psicologico, farmacologico e chirurgico, oltre che sociale, che gli ha permesso di ritrovare l'armonia. "All'età di 11 anni ho iniziato a vestirmi in modo maschile, a tagliarmi i capelli, a sentirmi me stesso. Ho creato una doppia identità, a casa femminile e fuori maschile. Per 13 anni ho vissuto così. Ho sempre vissuto bene. A parte il disagio interno che avevo io. Quello è stato straziante. Avevo paura di perdere il lavoro... ".
A un certo punto, però, Jay ha avuto un crollo psicologico. "Ho anche pensato di farla finita. Per fortuna mi hanno preso in tempo... non andava più. Dovevo scegliere... o rimanere così o fare il cambio... e ho scelto il cambio. E la mia vita é davvero cambiata".
CSI/Andrea Ostinelli/M. Ang.
CSI 18.00 del 29.05.18. Il servizio di Andrea Ostinelli
RSI Info 29.05.2018, 18:05
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