Ticino e Grigioni

Prima i nostri, le reazioni

“Margini di manovra limitati”, sostiene Bertoli; Piero Marchesi: "Iniziativa applicabile da gennaio"; Pantani: “Esito in Parlamento non scontato”

  • 16 agosto 2017, 20:14
  • Ieri, 04:37
Il presidente dell'UDC ticinese, Piero Marchesi

Il presidente dell'UDC ticinese, Piero Marchesi

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“I margini di manovra sono limitati? Il Consiglio federale dice le stesse cose espresse dal perito nominato dal Gran Consiglio per capire se l’iniziativa fosse o meno da invalidare”. Si esprime così il presidente del Consiglio di Stato, Manuele Bertoli, in merito al messaggio del Consiglio federale, che chiede alle Camere federali di accordare la necessaria garanzia all’iniziativa costituzionale ticinese Prima i nostri (Vd. Correlati). “I messaggi di applicazione licenziati prima della pausa estiva hanno cercato di applicare l’applicabile, ma si tratta di qualcosa di simbolico o poco più”, continua Bertoli.

Lo stesso Consiglio di Stato aveva sottolineato più volte i limiti del nuovo articolo Costituzionale: “L’applicazione di un principio di preferenza indigena è applicabile nello Stato e parastato, ma per quanto riguarda i permessi non vi è margine: è questione totalmente federale”, spiega Bertoli, aggiungendo che per quanto riguarda le proposte in ambito fiscale, “vi sono dei problemi, soprattutto in termini di parità di trattamento”.

Manuele Bertoli

Manuele Bertoli

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02:09

CSI 18.00 del 16.08.2017: il servizio di Romina Lara

RSI Info 16.08.2017, 20:11

Marchesi: “Notizia positiva”

Il presidente dell’UDC ticinese, Piero Marchesi, è da parte sua un po’ sorpreso: non si aspettava il benestare del Governo federale a Prima i nostri. “È una notizia positiva e conferma che il nuovo articolo costituzionale è conforme al diritto svizzero – ci spiega -. Ci sono sul tavolo una serie di atti parlamentari per applicare l’iniziativa: tutte le pedine sono sullo scacchiere, ci sono tutte le premesse affinché il primo gennaio entri in vigore quanto votato dalla popolazione”.

Il Consiglio federale, tuttavia, ha detto chiaramente che per il cantone non sarà facile applicare l’iniziativa che mira a proteggere la manodopera indigena, istituendo la preferenza indigena nel mercato del lavoro: “Col passare del tempo vedremo quali saranno le limitazioni ma chi oggi dice che l’iniziativa non è applicabile unicamente a fronte del messaggio del Governo federale, lo fa per speculazione politica”, conclude Marchesi.

Pantani: “Resta molto lavoro da fare”

La strada è però ancora lunga. Sono infatti le Camere federali a dover concedere la garanzia e, secondo Roberta Pantani, consigliera nazionale e presidente della Deputazione ticinese, l’esito non è scontato: “L’iniziativa sarà oggetto di discussione; Il “no” dei parlamentari di sinistra? Sarà nostro compito convincere i colleghi della bontà di questa iniziativa ma il lavoro inizierà nel momento in cui il tema approderà sui banchi delle varie commissioni”.

Roberta Pantani (s)

Roberta Pantani (s)

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A livello cantonale, i vari atti parlamentari elaborati dalla Commissione speciale Prima i nostri sono al vaglio di diverse altre commissioni del Gran Consiglio ticinese e si potrebbe arrivare alla loro discussione in Parlamento entro fine anno.

CSI/ludoC


01:54

CSI 18.00 del 16.08.2017: il servizio di Francesca Calcagno

RSI Info 16.08.2017, 20:11

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