Dall'introduzione delle nuove misure decise dal Consiglio federale per arginare i contagi di coronavirus lo scorso venerdì, alle dogane tra Ticino e Italia sono finora state respinte 288 persone, proprio grazie alle nuove basi legali che consentono al personale di dogana di agire concretamente. Il volume dei mezzi di trasporto privati provenienti dalla vicina Italia e diretti in Ticino è pure diminuito del 60%. Poche anche le code che invece si erano formate nei giorni scorsi dopo il primo giro di vite deciso da Berna. I transiti sono scesi da 68 a 28'000.
La reintroduzione temporanea dei controlli alle frontiere Schengen decisa dal Consiglio federale venerdì scorso ha finora funzionato bene. Questa è stata la prima valutazione del direttore dell'Amministrazione federale delle dogane (ECC), Christian Bock, che si è espresso, sabato pomeriggio, a Chiasso. Dall’entrata in vigore delle misure l’ingresso dall’Italia è consentito solo a cittadini svizzeri alle persone con un permesso di soggiorno in Svizzera e a quelle che devono recarsi nel Cantone per importanti motivi professionali.
Di solito molto affollata al sabato, oggi la dogana di Chiasso Strada era semi deserta con solo pochissimi veicoli in transito. "Non ci sono problemi particolari, la gente ha capito il problema", ha detto Silvio Tognetti, direttore del distretto doganale ticinese e comandante del valico di frontiera. Il calo del traffico veicolare è particolarmente evidente a Chiasso (sia Strada che Brogeda), meno a Stabio. Al contrario di quelli tra Ticino e Italia, per i valichi di frontiera Germania, Francia e Austria non sono state prese, almeno al momento anche se la situazione evolve continuamente, precauzioni specifiche per il coronavirus.
ATS/Swing