“Ulteriori misure più restrittive misure saranno prese in Ticino anche per l'economia privata”. Lo ha comunicato come noto questa mattina il Governo ticinese e nel pomeriggio l'Associazione cantonale delle industrie (AITI) incontrerà il Dipartimento delle finanze per discutere delle misure di sostegno. Il direttore di AITI Stefano Modenini ha già anticipato che saranno proposte misure pesanti: “In Ticino abbiamo 36'000 aziende fino a 10 dipendenti, che sono quelle che probabilmente avranno le difficoltà più gravi”.
E le misure pesanti - secondo il presidente di AITI - sono la creazione di un fondo speciale per tutte le aziende che avranno problemi di liquidità, la proposta di sospendere il pagamento degli oneri sociali, di dilazionare il pagamento delle imposte e via di seguito.
Regazzi: "Mi sbagliavo, servono misure urgenti"
Il Governo fin dall’inizio della crisi ha subito introdotto l'orario ridotto di lavoro, misura che evidentemente non è più sufficiente e la mancanza di liquidità è ora, secondo il presidente di AITI Fabio Regazzi, la priorità: “Senza liquidità il rischio di fallimenti a catena sarà inevitabile”.
Per questo Regazzi chiede oggi misure urgenti al Cantone e alla Confederazione, anche se nelle scorse settimane chiamava alla calma: “La situazione è cambiata drasticamente nel giro di pochi giorni e posso riconoscere di aver sbagliato delle valutazioni, ma adesso quello che dobbiamo fare è affrontare la situazione odierna e in prospettiva futura, perché agire tardi o in maniera insufficiente genera problemi sia dal profilo sanitario che da quello economico”.