L’alluvione, la distruzione, ma anche la ricostruzione erano presenti nelle persone sotto i capannoni a Cevio, in Vallemaggia. C’è stato il tempo di ridere, quello della commozione e riflessione, con il minuto di silenzio per tutte le vittime, per il dolore delle loro famiglie.
I presenti si sono guardati attorno e non pensano di essere stati dimenticati: qualcuno è arrivato a definire l’aiuto ricevuto, lo spirito che si è creato, come la vita in una grande famiglia. Certo, i nodi da scogliere in tema di denaro per la ricostruzione sono ancora molti, a partire dai fondi che stanzieranno gli enti pubblici, come saranno ripartiti, così come la creazione di una commissione indipendente per la gestione delle donazioni. Il Cantone ha garantito a più riprese che la valle non rimarrà sola e giovedì sono arrivati a testimoniarlo con un sopralluogo anche il presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta e quello del Gran Consiglio Michele Guerra.
Lo stato dei lavori sul territorio e quelli della politica per elargire fondi
“Abbiamo potuto vedere la devastazione di una valle”, ha spiegato il presidente Vitta alla RSI, “ma abbiamo anche visto i primi segnali di riapertura, di ricostruzione delle strade che sono state riaperte e questo significa che comunque c’è la volontà di guardare avanti. È un segnale importante”. Guerra ha rilevato l’impegno collettivo nei confronti di questa comunità. “Gli interventi sono stati importanti, con un importante dispiegamento di forze. Chiaramente non bisogna solo sistemare e ricostruire. Bisogna anche, guardando al futuro, ridare normalità a una comunità che è stata scossa e colpita da una tragedia importante. Nelle scorse settimane abbiamo sentito veramente solidarietà espressa da tutti verso una direzione comune. Il tema verrà messo all’ordine del giorno della prossima riunione di ufficio presidenziale del Gran Consiglio, dove cercheremo di calibrare e coordinare tutti gli spunti giunti in queste settimane”.
Il tema dei fondi, come detto, è articolato e lo stesso Christian Vitta ha spiegato che si sta operando “sul territorio con le nostre forze, intervenendo anche a far fronte a delle spese per questa fase iniziale di ripristino. Lo abbiamo visto col ponte di Visletto. Adesso, chiosa, quello che bisognerà fare è sicuramente un censimento delle infrastrutture che vanno ricostruite quantificando anche le necessità, questo permetterà sia al Cantone che alla Confederazione anche poi di valutare l’entità dei danni e prevedere anche i necessari supporti finanziari”. Il consigliere di Stato non fornisce una tempistica, “sono gli addetti ai lavori che devono stilare questo inventario, in collaborazione anche con le autorità comunali”, ribadisce, ma i lavori in questo senso sono già cominciati.
Festa doppia in Mesolcina, riflessioni su un passato che ritorna
Un’altra area della Svizzera italiana devastata dal maltempo è la Mesolcina e, proprio a Roveredo con la festa nazionale, si sono celebrati i 500 anni della nascita dei Grigioni ma si è pure evocato quanto accaduto a giugno. Il sindaco Gianpiero Raveglia spiega che le cose principali, dopo la devastazione del maltempo, sono state fatte. Ha apprezzato la solidarietà delle autorità cantonali e federali.
Il presidente del Governo retico, Jon Domenic Parolini ha ritenuto molto importante essere presente a Roveredo per questo primo agosto. Un appuntamento già pianificato prima perché c’è il Giubileo dei 500 anni delle tre Leghe della Repubblica - questo il motivo iniziale - ma poi, ribadisce, come presidente del Governo è importante ancora di più essere nella regione che ha subito enormi danni e con il maltempo. Gli uffici ed i tecnici di cantone e comuni si sono messi al lavoro da subito per fornire risposte ed aiuti alla popolazione. Ben 500 anni di storia comune - spiega Parolini - hanno rinforzato una relazione dentro le differenti regioni con le tre lingue dal Canton Grigioni. Altro grande valore di questo territorio, ha spiegato il consigliere di Stato, è anche una autonomia comunale molto grande se comparata con altri Cantoni. Siamo fieri di avere un cantone così grande, così diverso, così, con differenti lingue. E una cosa speciale, ma molto interessante”.
Festa nazionale anche in Mesolcina
Il Quotidiano 01.08.2024, 19:00