In Ticino è stato fatto un passo ulteriore verso il divieto di vendita delle sigarette elettroniche (o con tabacco riscaldato) ai minori di 18 anni. La Commissione sanità e sicurezza sociale ha messo la firma sul messaggio del Consiglio di Stato e invita il Parlamento a esprimersi favorevolmente.
La premessa è che il Ticino vuole anticipare i tempi e introdurre una normativa cantonale prima dell'entrata in vigore della legge federale, prevista (nella migliore delle ipotesi) a inizio 2024. L'obiettivo è proteggere i giovanissimi dalle sigarette non tradizionali, in particolare le Puff Bar (sigarette elettroniche usa e getta ai gusti fruttati), che stanno spopolando. "Si va a colmare una lacuna proprio perché le aziende del tabacco sono state "brave" - in senso negativo - a creare questi nuovi fenomeni di marketing. Quindi la sigaretta elettronica diventa anche "un accessorio da avere", perché "bisogna averlo", così queste sigarette si stanno introducendo in maniera molto pericolosa nelle scuole. Prova è che sono già arrivati anche atti parlamentari di denuncia, chiedendo interventi. Quindi il Dipartimento ha reagito, secondo me, in modo molto positivo", spiega Giorgio Fonio, relatore del rapporto.
Gli ultimi dati disponibili, che sono del 2018, dicono che in Svizzera, la metà dei ragazzi e un terzo delle ragazze, a 15 anni hanno già provato una sigaretta elettronica. Dati che, secondo Jocelyne Gianini della Lega polmonare ticinese, vanno aggiornati alla luce dei nuovi prodotti in circolazione. Il consumo sarebbe cresciuto in modo esponenziale. "Quello che è preoccupante è che, attraverso questi aromi, i ragazzi non si rendono conto dell'alto potenziale additivo della nicotina. È questo che preoccupa noi addetti ai lavori, perché poi si continua a consumare sempre di più".
Un'evoluzione che trova riscontro anche sul campo. Giorgio Fonio denuncia l'utilizzo a scuola e già lo scorso ottobre il direttore delle medie di Mendrisio si era detto molto preoccupato del consumo delle Puff bar e aveva inviato una lettera ai genitori. Altre sedi avevano organizzato serate informative.
Tornando alla legge cantonale; se il Parlamento, come sembra, dovesse approvarla, anticiperebbe comunque di poco quella federale, che varrebbe poi per tutti. Perché non aspettare? Secondo Giorgio Fonio questo passaggio "può anche favorire un discorso di prevenzione e di introduzione della nuova legge, andando ad anticipare quelle che poi saranno le decisioni federali e, soprattutto, andando a iniziare un lavoro anche culturale. Perché iniziare a dire che la sigaretta elettronica è equiparata alla sigaretta convenzionale è anche un discorso di cultura, nel senso di capire quello che sta cambiando. Io ritengo che questo anticipo sia positivo".
Anche secondo Jocelyne Gianini della Lega polmonare ticinese la scelta della politica cantonale è giusta e coraggiosa. "Aspettare la legge federale significa aspettare presumibilmente il 2024, ma pensiamo che molto probabilmente sarà forse anche qualcosina più in là... dunque, anticipare i tempi è veramente un atto coraggioso e sicuramente qualche cosa di molto positivo per i nostri giovani".
Altri cantoni si sono già mossi
E se il Ticino, in assenza di una legislazione a livello federale, si sta già muovendo, è anche vero che non è il primo cantone a farlo. In Svizzera l'assenza di norme che toccano la vendita e la consegna a minorenni delle sigarette elettroniche (o anche la pubblicità a livello federale) ha spinto, a partire dal 2018, i vari cantoni a legiferare su questi prodotti a base di nicotina. Nella Svizzera tedesca, per il momento, solo Berna, Basilea città e campagna e Obvaldo hanno introdotto restrizioni: in particolare un divieto di vendita ai minori di 18 anni e limitazioni della pubblicità. In Romandia, invece, quasi tutti i cantoni hanno via via agito. L'ultimo ad essersi mosso è il canton Vaud. Ad inizio mese (come in Ticino), il Consiglio di Stato ha sottoposto al Gran Consiglio un progetto di modifica di tre leggi, cosicché le sigarette elettroniche (con o senza nicotina e i suoi derivati, quindi anche quelle più recenti usa e getta), siano trattate dal punto di vista legale allo stesso modo delle sigarette tradizionali e del tabacco.
Ma se a livello federale non c'è una legislazione (ci si sta lavorando), a che punto siamo? Nell'ottobre 2021 il Parlamento ha adottato una nuova Legge sui prodotti del tabacco che disciplina anche le sigarette elettroniche: vieta la vendita ai minorenni e introduce limitazioni alla pubblicità. Nel frattempo però - nel febbraio del 2022 - popolo e cantoni hanno approvato l’iniziativa popolare "Sì alla protezione dei fanciulli e degli adolescenti dalla pubblicità per il tabacco". I nuovi articoli costituzionali esigono il divieto della pubblicità per i prodotti del tabacco che raggiungono bambini e adolescenti. Per questo motivo la nuova legge deve essere adattata (ed era in consultazione fino alla fine dello scorso novembre).
Chi fa prevenzione ha già detto che quello che si sta facendo non è abbastanza, considerati anche i nuovi prodotti che hanno invaso il mercato: le sigarette elettroniche usa e getta, tra l'altro, hanno gusti che piacciono molto ai giovanissimi. D'altronde anche nel Canton Vaud, chi ha spinto il Governo ad agire ha già evidenziato i punti deboli delle norme che non sono ancora entrate in vigore. "Tutte queste misure sicuramente sono molto utili, ma a preoccuparmi è la pubblicità che viene fatta a tappeto su internet, nei siti d'informazione gratuiti, su tutti i social media. E non vedo come le nuove norme potranno permettere di avere un controllo o misure efficaci sui social....", denuncia la granconsigliera verde liberale Graziella Schaller, autrice dell'interpellanza all'origine delle nuove leggi del Canton Vaud.
Sigarette elettroniche verso una regolamentazione cantonale
SEIDISERA 12.01.2023, 19:25