Più protezione dai lupi, ma niente droni per cacciare

Alcune importanti novità concernenti la regolazione del lupo e la protezione del bestiame d’alpeggio sono entrate in vigore a inizio mese con la seconda revisione parziale dell’Ordinanza sulla caccia (OCP), adottata dal Consiglio federale. Una revisione che, spiega venerdì in una nota il Dipartimento del Territorio del Canton Ticino, conferma la volontà di voler ridurre i branchi del predatore in modo proattivo (ciò prima della predazione effettiva).

Al contempo però, aumentano le competenze per i Cantoni, cui viene delegata la protezione del bestiame, attribuendo loro maggiori responsabilità, per esempio nella definizione delle razze di cani che possono essere usate per proteggere le greggi. Per quanto riguarda il sostegno federale i contribuiti ai Cantoni vengono però ridotti dall’80 al 50%.

L’altra novità di peso è che gli alpeggi non ragionevolmente proteggibili dovranno essere dotati di un “piano d’emergenza” a protezione del bestiame. Tenuto conto dei molti alpeggi medio-piccoli non proteggibili, al fine di poter continuare a sostenerli, il Cantone e le associazioni agricole stanno sviluppando un “piano d’emergenza” generalizzato a livello cantonale da sottoporre per approvazione all’Ufficio federale dell’ambiente.

Più in generale, tra le modifiche introdotte dall’OPC, ne spicca una di carattere “tecnologico”: i cacciatori non potranno usare i droni per l’esercizio della caccia. Ora è nero su bianco. Viene invece stralciato il silenziatore dall’elenco dei mezzi ausiliari vietati (sarà ora compito dei Cantoni disciplinarne l’uso).