Il teleriscaldamento, che permette la distribuzione a distanza del calore prodotto da un’unica centrale, è in espansione in Ticino. Sono già più di 30 le reti principali realizzate e altre ne seguiranno. “Spesso si parla di rete di teleriscaldamento senza sapere bene di cosa si tratta. Quando è grande e dove sono collocate le centrali”, dice ai microfoni della RSI Michele Fasciana, capo dell’Ufficio cantonale del clima e della decarbonizzazione.
Una nebbia che cercherà di dipanare il sito web dell’Osservatorio ambientale della Svizzera italiana (OASI), che ha appena pubblicato in modalità interattiva i dati sugli impianti esistenti in Ticino.
Lo scopo è quello di invogliare gli utenti ad allacciarsi quando è possibile. La cartina evidenzia poi le aree potenzialmente migliori e quali vettore energetici sono disponibili, se legno, calore ambientale dal lago, gas o combustione dei rifiuti come avvenne per la prima rete realizzata in Ticino quella del termovalorizzatore di Giubiasco.
“La rete sta in piedi con i grandi consumatori di energia”, sottolinea Fasciana intervistata da Quotidiano. “Nella mappa vediamo anche quali sono le zone dove è possibile realizzarne”.
Il teleriscaldamento è in ogni caso un tassello importante del piano energetico cantonale e quest’anno ha incassato 27 milioni di franchi per gli incentivi, un centinaio in totale le richieste di studi di fattibilità giunte al Cantone.
Il teleriscaldamento a Bioggio
Il Quotidiano 12.02.2025, 19:00