Sono 978 le firme raccolte per mantenere la filiale di Castel san Pietro, da decenni ubicata in un prefabbricato. La raccolta è stata lanciata tre mesi fa dal gruppo Sinistra e Verdi con l’appoggio di tutte le forze politiche del Comune e del Municipio. Venerdì sono state consegnate ai rappresentanti della Posta.
“Bisogna essere onesti: le possibilità di successo probabilmente sono poche – dichiara Mauro Collovà, primo firmatario della petizione, intervistato dal Quotidiano –. Era però sicuramente un atto dovuto verso la popolazione. Trovo che un migliaio di firme non sono poche. È quasi un quarto della popolazione dei comuni di Breggia e Castel San Pietro. Credo sia un segnale che la gente ci tiene”.
“È comunque un ufficio postale funzionante – puntualizza invece la sindaca Alessia Ponti –. Serve tutta la valle di Muggio ma anche tutta la parte che arriva da Vacallo, Morbio Inferiore, Balerna”.
Quella di Castel San Pietro è una delle 21 filiali svizzero-italiane toccate dal piano di trasformazione annunciato dal gigante giallo. “La gente vuole ancora bene alla Posta e ci crede - dichiara Andrea Lepori, responsabile Filiali Sud della Posta –. Noi siamo confrontati con una realtà che è cambiata nel tempo e dobbiamo per forza adattarci se vogliamo continuare a svolgere un servizio di qualità. Abbiamo trovato una sinergia con dei partner quali per esempio negozi locali che funziona ed è vincente per entrambi. Vedremo di trovare una soluzione che soddisfi le parti”.
Il Comune - che non esclude un ricorso - non vuole comunque mollare... “È giusto tentare tutto quello che è in nostro possesso – dichiara la sindaca Ponti – e tutte le nostre competenze per tentare di ritardare il più possibile se non frenare la chiusura del nostro ufficio postale”.