"Questo episodio mi dà forza"

Dopo il fulmine a ciel sereno dell’annuncio di Roman Polanski di non partecipare al Festival del film a causa di tutte le polemiche nate intorno alla sua presenza, abbiamo raccolto alcune considerazioni del direttore artistico del Festival Carlo Chatrian.

La questione della libertà di espressione del festival sembra essere messa in gioco, ma per Chatrian esso è "più forte delle difficoltà in cui si trova", in quanto "luogo di libertà."

Nonostante il rammarico già espresso al momento dell’apprendimento della notizia, il 43enne non si fa abbattere e trae forza dagli incidenti incontrati sul percorso.

Per quanto riguarda il futuro del festival, l'intenzione è quella di continuare sulla strada già imboccata, quella della libertà di espressione.

"Il giorno più buio"

In mattinata, poco dopo la notizia della rinuncia da parte di Polanski, Carlo Chatrian ha diffuso sul sito ufficiale del Festival un videomessaggio in cui ha espresso tutto il suo rammarico: "È la giornata più scura da quando mi è stato chiesto di dirigere il festival".

"Mi rattrista enormemente”, ha affermato, e le sue non sono state solo parole: il tono dell’annuncio è da funerale, l’amarezza gli si legge in volto.

"L’idea di Festival come luogo di incontro e di discussione subisce oggi un duro contraccolpo", ha aggiunto Chatrian. "Ritengo che alcune posizioni abbiano superato il limite e, attraverso la violenza verbale a la manipolazione della realtà siano diventate un inaccettabile attacco alla dignità della persona." Questo evento non deve essere "una vittoria di chi vuole imbrigliare il Festival, ma una piattaforma per rilanciarlo come spazio di libertà e luogo di accoglienza."

pon/mrj