Ticino e Grigioni

Restare in Ticino "è la priorità"

Il presidente Ticino Manufacturing Costantino Delogu: "Senza il CCL sarebbe stato inevitabile procedere a licenziamenti di massa"

  • 13 settembre 2021, 13:54
  • 20 novembre, 19:41
Costantino Delogu

Costantino Delogu

  • tipress
Di: joe.p. 

"Accuse in gran parte prive di fondamento" che "ignorano realtà che meritano di non essere dimenticate, poiché contribuiscono da decenni al benessere del nostro cantone". Così Costantino Delogu, presidente di Ticino Manufacturing, prende oggi (lunedì) posizione con una nota stampa dopo gli attacchi dei sindacati UNIA e OCST.

Alcune aziende del Mendrisiotto (Plastifil a Mendrisio, Ligo Electric a Ligornetto e Cebi Micromotors a Stabio) e l’associazione TiSin stanno lavorando a un contratto collettivo di lavoro per evitare, secondo i due sindacati storici, di dover applicare il salario minimo che entra in vigore a gennaio.

"Grazie al CCL firmato - continua Delogu - si conferma che nessun lavoratore si trova in una situazione peggiorativa. Al contrario, il contratto prevede diversi benefit, un concetto meritocratico che tiene conto della formazione e dell’anzianità e un’indennità di residenza per i lavoratori residenti".

E visti "i tempi dell’introduzione della legge sul salario minimo e la concomitanza con la pandemia, sarebbe stato inevitabile procedere a licenziamenti di massa che avrebbero coinvolto non solo la minoranza dei collaboratori senza qualifiche, ma anche quei profili qualificati o altamente qualificati direttamente legati all’attività delle imprese".

TiSin ha da parte sua previsto una conferenza stampa per martedì mattina alle 11.00 a Lugano durante la quale presenterà i dettagli del CCL.

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