Con un utile di quasi 17 milioni di franchi nel 2019, la Banca Popolare di Sondrio Suisse ha registrato un risultato record, confermandosi come una realtà locale del mondo bancario sempre più radicata nel territorio. Buone notizie, in un momento in cui il settore sta soffrendo.
Nonostante il nome, la banca è sicuramente un'entità ticinese a tutti gli effetti anche nella sua strategia, con una presenza capillare in sette cantoni e nel Principato di Monaco. Una strategia di sviluppo pagante per la banca, ma anche per la piazza ticinese, come ha confermato ai microfoni della RSI il presidente della direzione generale Mauro De Stefani: "Tutti gli investimenti fatti al di fuori del Ticino comportano un impatto positivo pure nel cantone poiché il nostro modello è molto centralizzato".
E i numeri confermano queste dichiarazioni. Infatti BPS Suisse conta adesso 337 impiegati, con un aumento del 2% rispetto a un anno fa, in un momento che presenta un mercato del lavoro nel settore finanziario piuttosto problematico. La banca del resto cerca personale "in tutti i settori", ha rilevato De Stefani. "Dal front-office, poiché cresce la base di clientela, ma anche sul lato dell'analisi del credito, poi nel settore IT; ci sono diversi profili professionali che, non lo nascondo, facciamo fatica a trovare", sottolinea Mauro De Stefani.
BPS Suisse tranquillizza la clientela in materia di tassi negativi. Se per i grossi patrimoni la loro applicazione è quasi una prassi, per i piccoli e i medi risparmiatori non ci sarà lo stesso trattamento in futuro. "Lo escludiamo categoricamente" ha rimarcato il presidente, precisando che "la clientela piccola, nel nostro caso media, sarà sempre protetta dai tassi negativi".
Annata storica per la BPS
Il Quotidiano 19.02.2020, 20:00