"Abbiamo giocato troppo in difesa. E non abbiamo chiarito sufficientemente le nostre posizioni". Così il presidente del PLR ticinese Bixio Caprara ha commentato il risultato del 7 aprile al comitato del partito, giovedì sera a Cadempino. Primo comitato post elezioni, che Caprara non ha esitato a definire "una sconfitta", poiché "gli obiettivi prefissati non sono stati raggiunti".
"Ciononostante va pur detto - ha continuato Caprara - che il consigliere di Stato uscente è stato brillantemente confermato e il PLR resta il partito di maggioranza relativa in parlamento".
I liberali radicali vogliono ora affrontare il prossimo appuntamento elettorale, quello delle federali di ottobre, sottolineando maggioremente quelle che sono le posizioni e gli ideali storici del partito, in primis la libertà, anche quella di circolazione. Evitando di farsi condizionare dalle paure della destra sull’immigrazione.
Per quanto riguarda le imminenti votazioni cantonali del 19 maggio, il PLR respinge chiaramente l’iniziativa "Giù le mani dalle officine". Voto più diviso al comitato quello per decidere se dire sì o no al credito da 3,3 milioni per i semafori al posto delle rotonde sul Piano di Magadino. Alla fine ha prevalso il fronte pro semafori, che respinge quindi il referendum.
Amanda Pfaender